E' l'uomo che nel 1951 inaugurò e presentò il primo Festival della Canzone Italiana.
Celebre il suo saluto a braccia aperte "Miei cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate" che era diventato più che uno slogan, un marchio di fabbrica, qualcosa che lo rendeva unico e subito riconoscibile, oltre a quel suo modo di fare vellutato e cordiale con stile garbato.
Palermitano di nascita, torinese d'adozione, dopo gli studi in legge e qualche comparsa in teatro, nel 1934, approdò negli studi radiofonici dell'Eiar (in seguito Rai) per la rivista umoristica, "I quattro moschettieri", ispirata al romanzo di Dumas. Filogamo interpretava il ruolo di Aramis. Fu un successo travolgente; gli abbonati all'Eiar, passarono da 1.800 a 670.000. Poi arrivò la guerra e Filogamo si dedicò agli spettacoli per i soldati.
Non gli andò male neanche come cantante "Tutto va bene madama la marchesa" o "Povero cagnolino pechinese, ma il destino, più che come interprete, aveva riservato per lui un grande ruolo sì ma a fianco dei cantanti.
Era il '51 e venne chiamato a presentare alla radio un esordiente Festival della Canzone Italiana organizzato nel Salone delle feste del Casinò di Sanremo. La cosa si ripetè per cinque edizioni, mentre la radio cedeva il passo alla neonata Tv, che finalmente diede un volto a quella voce già popolarissima.
Tra un Festival e l'altro, Filogamo non abbandonò mai la radio, portando sempre al successo i suoi programmi ("L'ora del dilettante", "Il campanile d'oro", "Il cantagiro").
Poi ,man mano, si allontanò dalle scene: altri personaggi ormai incalzavano e lui, con molta dignità, si ritirò in un pensionato delle Langhe cuneesi, lo stesso dove si è spento serenamente nel 2002.
A Sanremo già si pensava di tributargli un grande omaggio proprio nell'anno del suo centenario.
Noi dello staff abbiamo voluto rendergli omaggio scegliendo una canzone del 1937 "Ho il cuore tenero", cantata da Nunzio Filogamo ed il Trio Lescano. ASCOLTA LA CANZONE
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