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Speciale Arte & Cultura - In Primo Piano
RAFFAELLO SANZIO 540° - Le Città

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URBINO - Casa Natale e Palazzo Ducale
La Città marchigiana era, nel periodo del suo massimo splendore, alla corte di Federico da Montefeltro.
Da visitare la casa natale di Raffaello dove si conservano copie di suoi dipinti, bozzetti del suo monumento e testimonianze del mito che in varie epoche ha accompagnato la sua figura; da non perdere l'affresco raffigurante la "Madonna con Bambino", uno studio giovanile realizzato dal giovane artista in collaborazione con il padre Giovanni Santi.
Il Palazzo Ducale è uno dei monumenti più importanti del Rinascimento Italiano, dove tutto parla dei geni che ruotavano intorno al duca Federico, in primis Francesco di Giorgio Martini. Una tappa irrinunciabile per ammirare una delle più famose opere di Raffaello, "La Muta", custodita nella Galleria Nazionale delle Marche.

CITTÀ di CASTELLO - L'inizio del Magister
E' storicamente documentata la presenza di Raffaello a Città di Castello nel 1500. Il pittore diciassettenne era già definito un Magister quando ricevette la prima commissione, una pala purtroppo distrutta nei secoli futuri.
Da visitare la Chiesa di San Francesco, dove c'era un suo dipinto, lo Sposalizio della Vergine (oggi a Milano) e la Chiesa di San Domenico, che conservava una sua Crocifissione, ora alla National Gallery di Londra.
Infine lo stendardo della Santissima Trinità è un dipinto a olio su tela di Raffaello, databile al 1499 circa e conservato nella Pinacoteca comunale . Si tratta di una delle primissime opere attribuite all'Artista.

PERUGIA - Pittore attivo
Nel frattempo la sua fama cominciava ad allargarsi in Umbria, facendone uno dei più richiesti Pittori attivi.
Nella sola Perugia, negli anni tra il 1501 e il 1505, gli vennero commissionate ben tre pale d'altare. Ma, l’unica opera del Maestro urbinate rimasta fino ad oggi è la cappella di San Severo, all'interno della chiesa omonima. Oggi museo dell'affresco della Trinità e Santi di Raffaello e Perugino, databile al 1505-1508 circa e al 1521.

FIRENZE - Pittore Divino
A quel tempo Firenze era il centro dell'Arte. Pure Raffaello ne fu attratto ed arrivò nella città toscana nel 1504, accompagnato da una lettera di raccomandazioni scritta niente meno che dalla figlia del duca di Montefeltro.
Era un periodo incredibile per il Rinascimento: Leonardo aveva esposto nel 1500 la Vergine con il Bambino e Sant'Anna e stava iniziando nel 1504 il cartone della Battaglia di Anghiari, mentre nella stessa estate il David di Michelangelo era stato posto davanti al Palazzo della Signoria. A Firenze Raffaello visse fino al 1508, producendo ritratti, opere sacre, Madonne rivolte al culto privato, tra cui la Madonna del Cardellino, la Madonna Esterhazy e la Madonna Tempi. Agli Uffizi si può guardare Raffaello negli occhi: il suo Autoritratto è esposto nel Corridoio vasariano e continuare poi con il Palazzo della Signoria ed infine nel centro storico, dove si trovano case museo.

SIENA - Indispensabile
A Siena fu invitato da Pinturicchio, con il quale intesseva una stretta amicizia. Il pittore più anziano invitò Raffaello a collaborare agli affreschi della Libreria Piccolomini, fornendo dei cartoni che svecchiassero il suo stile ormai in declino, di cui restano due splendidi esemplari agli Uffizi, di incomparabile grazia ed eleganza.

VATICANO - La Gloria
Chiamato in Vaticano al cospetto di papa Giulio II per commissionargli la decorazione delle "Stanze Vaticane".
Il Vasari disse che fu per intercessione del Bramante, conterraneo di Raffaello, che il pittore 25enne ottenne subito un incarico: e i primi lavori piacquero talmente tanto al papa che fu incaricato di dipingere tutto il ciclo all'interno di quella che almeno al principio doveva essere la Biblioteca di Giulio II. Ancora oggi, percorrendo le Stanze all'interno dei Musei Vaticani, si percepiscono le novità apportate dall'artista tra il 1509 e il 1513: la scenografia teatrale della Scuola di Atene, l'azione dinamica della Disputa del Sacramento, l'utilizzo straordinario degli spazi nella Messa di Bolsena. Fu nominato architetto di San Pietro nel 1514, realizzò cartoni per dieci arazzi destinati alle pareti inferiori della Cappella Sistina, fu nominato conservatore delle antichità romane, si dedicò all'urbanistica.

ROMA - La morte
Negli anni che seguirono, realizzò altri affreschi meno conosciuti. Da vedere le Sibille e gli Angeli, nella villa di Agostino Chigi nota come La Farnesina, in Santa Maria della Pace, in Sant'Agostino. Raffaello si spense nel 1520, la notte del Venerdì Santo, con enorme cordoglio di tutto il mondo dell'arte e della politica del tempo.
Oggi potete rendergli omaggio al Pantheon, dove la sua tomba reca un epitaffio del Bembo: "Qui giace
Raffaello, dal quale la natura temette mentre era vivo di esser vinta; ma ora che è morto teme di morire"

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