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CORONA TRIUMPHALIS

Vivi lo Speciale Itinerary dedicato ai Grandi Scrittori e Poeti che hanno ricevuto l'incoronazione poetica.
Comprende i loro brevi ritratti e gli Itinerari proposti, nei principali Luoghi d'Italia, dove sono nati e vissuti.

Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 d.C. l'antica unità linguistica dell'Europa venne meno e il latino, che fino ad allora aveva accomunato gran parte delle regioni occidentali, si frantumò in una pluralità di lingue dette "volgari", perché parlate dal "volgo" (il popolo non istruito). La predicazione francescana apportò un contributo notevole alla lingua volgare. Il primo documento Letterario Medievale, tradotto dal latino al volgare, è considerato il Cantico delle Creature di "San" Francesco d'Assisi. Subito dopo si sviluppa anche la "Lauda" (Lode) che veniva cantata e diffusa oralmente e che raggiunse un alto livello letterario con Iacopone da Todi. - Nel basso medioevo,
al sud, sotto Federico II di Svevia Imperatore del Sacro Romano Impero, nasce la Scuola Siciliana.
Il poeta più importante di questa scuola fu Jacopo Da Lentini , al quale è attribuita l'invenzione del "sonetto".
La Scuola siciliana venne ripresa in Toscana e nell'Italia settentrionale e, a contatto con la realtà comunale, si arricchì con il maggior poeta e caposcuola dei Toscani, Guittone d'Arezzo. Nell'ambito della cultura toscana, con il grande Guidi Guinizelli , si sviluppa la più importante esperienza lirica del secolo: Il "Dolce Stil Novo" che, in seguito si
perfeziona con Guido Cavalcanti . Il linguaggio poetico stilnovistico raffina il lessico e la sintassi si fa più sciolta.
Tra gli esponenti del "Dolce Stil Novo" troviamo anche il sommo poeta Dante Alighieri che capitano della cerchia dei "Corona Triumphalis" ci porta alla Cultura Umanistica ispirata dal Francesco Petrarca e dal Giovanni Boccaccio che a seguito del loro magistero culturale, segnarono anche, la nascita dell'Umanesimo Volgare, richiamato con orgoglio dal Poliziano che assieme a Luigi Pulci, al "Magnifico" Lorenzo de' Medici ed al nobile Matteo Maria Boiardo, furono i Letterati, fautori del ritorno della lingua volgare, frammista tra, il latinismo ed il toscano che, riuscirà a creare "originalità". Così, come nel 400, anche nel 500, in età Rinascimentale rimane inalterata la lingua volgare, a discapito del latino che si abbandonò del tutto. Pietro Bembo ed il novelliere Matteo Bandello furono i poeti del momento, assieme al grande Ludovico Ariosto che con "L'Orlando Furioso" ben rappresentò il mondo letterario rinascimentale.
Figura controversa nella Firenze dei Medici, quella di Niccolò Machiavelli, entrato peraltro nel linguaggio corrente con il termine "machiavellico", ad indicare un'intelligenza acuta e sottile, ma anche spregiudicata. E, proprio per questa connotazione negativa del termine, negli ambiti letterari venne preferito il termine "machiavelliano".
In una Italia umiliata, preda del predominio spagnolo, la Letteratura dell'età controriformistica, portò alla perdita dell'equilibrio che aveva caratterizzato il Rinascimento. Torquato Tasso fu l'interprete più significativo del periodo. L'influenza della controriforma legata alla figura della morte, portò paura e sgomento e l'incombere rese più ossessivo l'amore per la vita. Tutto ciò diede spinta alla Letteratura Barocca, con espressioni rivolte all'effetto, al meraviglioso, allo stravagante. Il poeta Giambattista Marino, fu lo scrittore più acclamato in quel secolo.