Vivi lo Speciale Itinerary dedicato agli Scrittori & Poeti del Primo 900
Comprende i loro brevi ritratti e gli Itinerari proposti, nei principali Luoghi d'Italia, dove sono nati e vissuti.

Se si potesse descrivere con una sola parola il XX secolo, quest’ultima sarebbe “cambiamento”.
La Letteratura Italiana del primo Novecento fu segnata dalle profonde trasformazioni sociali, economiche e culturali che caratterizzarono la storia del nostro paese. L’obbligo scolastico portò a una maggiore diffusione della cultura rispetto ai secoli precedenti e alla diminuzione dell’analfabetismo. Con il sistema di scolarizzazione, nacquero opere divulgative e precettistiche, nell'intento di educare le giovani generazioni attraverso storie fantastiche e di vita reale. Edmondo De Amicis scrisse il romanzo "Cuore", ambientato nella città di Torino, dove, in una scuola elementare, si intrecciano le storie di un gruppo di scolari, amici tra loro. Ed ancora Emilio Salgari, il più noto romanziere italiano di avventura che scrisse "Il Corsaro Nero". Infine lo scrittore ed umorista toscano Carlo Collodi, padre del celebre burattino Pinocchio, che oggi, occupa un posto di primo piano nella Letteratura per Ragazzi ed è la Mascotte dell'UdA.
Da più parti si fecero sentire, tra gli intellettuali, nuove esigenze di rinnovamento. I primi anni del Novecento, quelli che precedettero la prima guerra mondiale, aprono il percorso. Si allentano i confini tra la poesia e la prosa.
Il rinnovamento si realizza grazie ai due maggiori autori del periodo, Luigi Pirandello che, oltre ai romanzi ed alle novelle, fu autore di numerosi testi teatrali, e nella narrativa con l’autore più significativo, Italo Svevo.
La poesia è caratterizzata da numerose esperienze accomunate dalla volontà di abbandonare i temi tradizionali.
- I Crepuscolari rifiutano il modello dannunziano solenne e prezioso; rivolgono l’attenzione agli aspetti più umili della realtà quotidiana, adeguando alle tematiche dimesse anche il linguaggio. Fra i crepuscolari il poeta che ha acquistato maggior fama è Guido Gozzano, accanto a lui si ricorda, per quanto riguarda le prime opere, Marino Moretti.
- I Futuristi, mentre i crepuscolari si ripiegavano su se stessi e con linguaggio prosastico e dimesso invocavano un ritorno ai buoni sentimenti del passato, i secondi reagivano alla caduta di ideali della loro epoca proponendo una fiducia fermissima nel futuro. Il fondatore, Filippo Tommaso Marinetti, propose la cancellazione completa e definitiva di tutte le esperienze culturali ed artistiche del passato disarticolando la struttura logica della frase per giungere alle “parole in libertà”. Fra i poeti che partecipano all'esperienza futurista si ricorda: Aldo Palazzeschi.
Durante il ventennio fascista, (1922-1943), tra i pochissimi intellettuali a rimanere indipendente dal fascismo ci fu
il filosofo e critico Benedetto Croce. Altra voce di questo periodo, fuori dal coro, è quella di Umberto Saba. Egli rifiutò i canoni della poesia novecentista, del crepuscolarismo e del futurismo, tornando ad una poesia classica.
- Gli Ermetici si sentono lontani dalla realtà sociale e politica del loro tempo. L'esperienza della prima guerra mondiale, e quella del ventennio fascista, li ha condannati ad una grande solitudine morale e l'impossibilità di farsi interpreti della realtà storico-politica li isola confinandoli in una ricerca riservata a pochi e che determina l’uso di un linguaggio difficile e prezioso, lontanissimo dall’uso comune. Possono considerarsi precursori dell'ermetismo i Poeti Camillo Sbarbaro, Clemente Rebora, Dino Campana e Vittorio Sereni.
Gli Scrittori Poeti più rappresentativi dell'ermetismo sono indubbiamente: Giuseppe Ungaretti e di ugual misura, Salvatore Quasimodo vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1959.

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