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“L’ITALIA NON SI FRAMMENTA”

Forza Liberal Democratica spiega i motivi del NO all’Autonomia Regionale Differenziata
Prima delle elezioni, la ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie, on. Gelmini, l’aveva annunciato: “L’Autonomia Differenziata è all’ultimo miglio, pronta la Legge Quadro”. Tuttavia, non si poteva immaginare un Disegno di Legge così devastante come quello che è trapelato in questi giorni con il governo Meloni.
Noncurante delle conseguenze disastrose della prima regionalizzazione che sono emerse in modo drammatico con la pandemia, in un momento nel quale la guerra sta accentuando l’esplosione della crisi economica e le disuguaglianze sociali e territoriali, questo Disegno di Legge ha qualcosa di paradossale, perché va ben oltre. Composto da cinque articoli, il Disegno di Legge per l’Autonomia Regionale Differenziata.
- delinea una procedura che esautora il Parlamento da ogni potere reale in merito alle Intese tra Stato e Regioni che richiedono l’AD, limitando l’azione delle Camere a pura consultazione, da esprimere in tempi contingentati (un mese), senza possibilità di ascoltare pareri che non siano quelli dei Presidenti di Regione, con un voto finale senza possibilità di emendamenti;
- non esclude alcuna delle 23 materie richieste dalle Regioni, contro il parere della Commissione Gelmini che invitava invece a lasciar fuori la scuola e la sanità. Addirittura per materie come l’ambiente si andrebbe incontro ad una immediata regionalizzazione;
- precisa che per scuola, sanità, assistenza e trasporti si debbano prima definire i LEP (Livelli Essenziali della Prestazioni), salvo poi lasciare spazio all’avvio dell’AD anche senza nelle righe successive
- prevede che le risorse finanziarie per le Regioni “differenziate” siano inizialmente determinate tramite la “spesa storica”, cioè consolidando l’aberrante meccanismo che ha portato già oggi alle più gravi distorsioni e differenziazioni territoriali. Nello stesso tempo, passato il primo periodo, prevede di istituire tributi propri delle Regioni e/o trattenere parti dei tributi maturati a livello regionale. Di fatto, si aprirebbe così la strada, nel primo caso ad una sovra-tassazione nelle Regioni ad Autonomia differenziata, nel secondo alla sottrazione di fondi alle altre Regioni. Infine, si fanno salvi gli atti finora presentati, dunque le ‘tre regioni’ Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna possono già partire, non appena la legge sarà approvata.
Va detto chiaramente: questo DDL realizza il peggio di tutto ciò che è stato ipotizzato in questi anni.
Si va infatti dallo svuotamento della democrazia parlamentare al concedere pieni potere alle Regioni in quasi tutti i campi della vita economica e sociale, fino al creare le condizioni per uno scontro tra aree del Paese, in un momento in cui sarebbe richiesta più che mai l’unità della Repubblica, nel quale la priorità della politica dovrebbe essere quella di cercare di superare le diseguaglianze e le divisioni, quindi appare paradossale che si osi spingersi fino a questo punto di frammentazione dei diritti per tutti i cittadini del bel Paese.
Avvistiamo concretamente il rischio di passare da una Repubblica parlamentare ad una fondata sugli accordi tra governo e Regioni, al di sopra e contro qualunque dialettica democratica.
Per questo dal Marzo 2022, la Commissione della FLD - NO AD “L’Italia non si frammenta” è in campo con determinazione contro l’autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’eguaglianza dei diritti, ritenendo che l’attuazione dell’art. 5 della Costituzione, che recita “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”, sia attuabile solo abolendo con Legge Costituzionale il comma 3 dell’art.116.
A tal fine, la Commissione, oltre al presidio del 22 giugno sotto la sede del Dipartimento degli affari regionali, dove la Ministra Gelmini incontrava i presidenti di 6 Regioni, ha espresso l’intento di opporsi alla adozione da parte del governo del DDL Gelmini, intenzione manifestata, anche a Roma nel corso della Conferenza Stampa convocata nella sala Nassyria del Senato il 13 Settembre 2022 dove hanno aderito altre Associazioni. ► Vai all'elenco aggiornato

La Commissione ha criticato la Bozza Gelmini in quanto esautora, delegittimandolo, il Parlamento, non definisce LEP (Livelli Essenziali della Prestazioni) e fabbisogni standard, non prevede il superamento della spesa storica e la perequazione ex articolo 119 della Costituzione, e non vi appaiono riferimenti alle leggi 42/2009 e 68/2011 in tema di fiscalità. Le Associazioni aderenti alla Commissione della FLD - NO AD “L’Italia non si frammenta”, si oppongono alla frammentazione dell’unità della Repubblica e dei Principi costituzionali di tutela dell’uguaglianza dei diritti e dei doveri di cittadinanza, ed esprimono l’intento di operare fianco a fianco per:
scongiurare ogni tentativo di fare oggetto di decretazione governativa una qualsiasi norma in tema di autonomia regionale differenziata in questa nuova Legislatura.
promuovere il più ampio e trasparente dibattito nel Paese sui temi del decentramento democratico, con il coinvolgimento delle forze politiche, sindacali, associative e di movimento.
Commissione della FLD - NO Autonomia Regionale Differenziata “L’Italia non si frammenta”