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Speciale Arte & Cultura - Teatro Europa
MASCHERE della COMMEDIA dell'ARTE

Partiamo alla scoperta delle maschere italiane della commedia dell’arte. Volete venire con noi?

Partiamo dal PIEMONTE, dove la maschera tradizionale per eccellenza è quella di GIANDUIA: allegro e di buon umore, è il tipico galantuomo coraggioso sempre pronto a fare del bene. Il suo costume prevede pantaloni, calze rosse, panciotto giallo; in testa ha il tricorno e al collo porta un fiocco verde. Durante il Carnevale del 1865, a Torino, la maschera di Gianduia distribuì per le strade della città un cioccolatino preparato con la crema di nocciola delle Langhe: il famoso gianduiotto, che ancora oggi delizia i nostri palati.

E ora trasferiamoci in LOMBARDIA, dove le maschere tradizionali non mancano! La maschera indubbiamente più famosa è quella di ARLECCHINO, di origini bergamasche, che indossa un vestito molto aderente, quasi una calzamaglia, costituito da tante pezze colorate. Ha un carattere vivace e allegro. Spesso finisce nei guai e ne combina di tutti i colori, come le pezze del suo vestito!
È di Bergamo anche BRIGHELLA, che deve il suo nome al suo carattere vivace, attaccabrighe, insolente e dispettoso. È il migliore amico di Arlecchino e viene raffigurato con giacca e pantaloni decorati con galloni verdi.
C’è poi MENEGHINO, che viene da Milano. E’ onesto e sincero e proprio per questo non indossa alcuna maschera. Spesso accompagnato dalla moglie Cecca, Meneghino indossa un cappello a tre punte sopra una parrucca col codino, una lunga giacca con un gilet fiorito giallo, pantaloni corti e calze a righe bianche e rosse.

Ora andiamo in VENETO, dove si svolge uno dei Carnevali più famosi e apprezzati del mondo: il Carnevale di Venezia!
La maschera veneta più conosciuta è quella di PANTALONE, un ricco mercante veneziano, burbero e avaro. Il denaro e le ricchezze sono le sue uniche preoccupazioni. È padre della bella ROSAURA, che vive con lui in un sontuoso palazzo sul Canal Grande. Pantalone indossa calzamaglia e blusa rosse, un mantello scuro e una maschera nera dal naso adunco.
C'è anche COLOMBINA, una servetta furba, graziosa e vivace, sempre al centro degli intrighi amorosi della sua padrona ROSAURA. E’ affascinante e molto corteggiata, ma lei resta fedele al suo amato Arlecchino. Indossa una gonna a balze, un corpetto e un grembiule. In testa ha la crestina tipica delle cameriere.

Lasciamo il Veneto per spostarci in EMILIA ROMAGNA, patria del DOTTOR BALANZONE, la celebre maschera di Bologna: un uomo di legge che parla continuamente e trova sempre qualcosa da dire su qualsiasi argomento. Il nome Balanzone deriva da bilancia, il simbolo della giustizia. Parla con accento bolognese ed è un amante della buona cucina. Infatti è molto robusto, per non dire addirittura grasso e si veste sempre di nero, con un grande cappellaccio a tese larghe.

E ora scendiamo giù in CALABRIA, dove troviamo GIANGURGOLO, un personaggio della commedia dell’arte noto per essere un gran chiacchierone, ingordo e sempre affamato. Ha un naso enorme e una spada altrettanto smisurata che pende su un fianco, indossa pantaloni a sbuffo a strisce gialle e rosse, come i colori d'Aragona. La maschera, infatti, fu creata proprio per deridere gli spagnoli che dominavano il Sud Italia.

Attraversiamo lo stretto di Messina per recarci in SICILIA, la patria di PEPPE NAPPA: maschera simbolo del carnevale di Sciacca, è beffardo, pigro, goloso ed insaziabile e ricopre abitualmente il ruolo del servitore. Il suo costume è composto da una casacca e dei calzoni verdi, entrambi molto ampi e troppo lunghi.

Risalendo lo stivale arriviamo in CAMPANIA e per la precisione a Napoli, dove ci sta aspettando PULCINELLA, una maschera napoletana raffigurata con con camiciotto e calzoni bianchi, cappello a punta e una mezza maschera nera con un grosso naso ricurvo. È pigro, perennemente affamato, opportunista, sfrontato, chiacchierone, negligente e perditempo e non riesce mai a tenere un segreto. Da qui l’espressione “il segreto di Pulcinella”, che indica un segreto che non è più tale.

Ora spostiamoci nel LAZIO e precisamente a Roma capitale, dove troviamo MEO PATACCA, una maschera romanesca della commedia dell’arte. Originario del quartiere romano di Trastevere, è un vero attaccabrighe. Viene spesso raffigurato intento a bere da un fiasco di vino.

E ora andiamo in Toscana, dove troviamo STENTERELLO, la maschera tradizionale di Firenze. È il tipico personaggio fiorentino chiacchierone, pauroso e impulsivo. Il costume di Stenterello è allegro e frizzante come il personaggio: giacca blu, panciotto giallo canarino, pantaloni corti neri, una calza di cotone rossa e una fantasia, molto spesso a righe.

Terminiamo il nostro viaggio tra le regioni italiane arrivando finalmente il LIGURIA, dove troviamo CAPITAN SPAVENTA, un soldato sognatore: talora arrogante, altre volte goffo, finisce spesso per essere un personaggio molto buffo. Indossa un vestito a strisce colorate, un cappello con le piume e una spada lunghissima che trascina facendo molto rumore.

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