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Speciale Lirica - I Compositori
VERDI GIUSEPPE - Italia (Parma, 1813-Milano 1901)

Il più grande compositore e musicista dell'Ottocento italiano.
La sua musica, dopo l'esordio alla Scala con Oberto, conte di San Bonifacio (1839), si affermò con Nabucco (1842) e I Lombardi alla prima Crociata (1843), ove già si manifestano le doti peculiari del genio verdiano: intensa drammaticità, concezione tragica e virile della vita. Dopo opere di transizione, tra cui l'Ernani, I due Foscari (1844), Il Corsaro (1848), La battaglia di Legnano, Luisa Miller (1849), l'arte verdiana attinge i suoi popolari capolavori nella triade di Rigoletto (1851), Il Trovatore (1853) e La Traviata (1853), ove perviene alla perfezione lo stile operistico italiano dell'Ottocento. Dopo un secondo periodo di transizione (I Vespri siciliani, 1855; Simon Boccanegra 1857; Un ballo in maschera, 1859; La forza del destino, 1862; Don Carlos, 1867), un altro culmine è raggiunto con l'Aida (1871). Intanto Verdi, pur polemizzando con l'arte wagneriana, supera la concezione dell'opera a pezzi chiusi e introduce il declamato; dopo la Messa da requiem (1874) e il Quartetto d'archi (1875), egli rinnova il suo stile operistico, ispirandosi a Shakespeare, che gli aveva già suggerito il giovanile Macbeth (1847); nascono così, su libretti di A. Boito, l'Otello (1887) e il Falstaff (1893), che aprono nuove vie al dramma musicale italiano.

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