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Canoa Club Lao Pollino Canoa Club Lao Pollino - Laino Borgo CS

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Il fiume LAO (descrizioni aggiornate a Settembre 2001)

Dove si trova
Il fiume Lao è situato nel Parco Nazionale del Pollino. Nasce ai piedi del monte Pollino dall'unione di più corsi d'acqua. La parte iniziale del Lao, nella provincia di Potenza, viene anche chiamato fiume Mercure. Un passaggio delle Gole del LAOIl fiume prosegue da Rotonda (PZ) verso Laino Borgo (CS), dove riceve le acque di un'altro affluente, il Battendiero (proveniente da Mormanno). Proprio in questo tratto, che passa per Laino Borgo, porta alle gole del Lao, che è senz'altro il punto più affascinante e spettacolare del Lao. Qui il fiume si stringe, passando sotto il Viadotto Italia (il viadotto più alto d'Italia!) alla cui già imponente altezza si aggiungono 150 m di pietra. Il fiume prosegue verso Papasidero, dove (salvo un piccolo passaggio che, mese dopo mese, può presentarsi impraticabile e sifonato o facilmente sormontabile) il fiume rallenta la sua corsa, fino a sfociare nei pressi dell'isola di Cirella, a Scalea(CS).

Dati tecnici
Il fiume Lao è lungo circa 40 km, con un dislivello di 370 m; tuttavia esso non è percorribile nella sua parte alta. Ma da Laino Borgo in poi esso presenta una portata tale da renderlo percorribile anche nei mesi di Luglio e Agosto. Tuttavia, la difficoltà del fiume in secca (Luglio, Agosto), di II e III grado, possono arrivare addirittura al IV grado, nel caso di piene invernali (nelle gole del Lao). I periodi in cui io consiglio l'attraversamento delle gole è Ottobre/Novembre o Febbraio/Marzo.

Il Lao in kayak, raft, hydrospeed, hot-dog, ect...
In genere il Lao viene fatto in kayak e rafting, ma non sono pochi coloro che lo hanno attraversato con idrospeed e camere d'aria. I tratti che consiglio, se volete attraversarlo, sono 2: il tratto alto (3 km) e le gole del Lao (circa 13 km).

Il tratto alto
Il tratto alto è lungo solo 3 km. Va dalla stazione degli autobus (ex-stazione ferroviaria) in località S. Primo in Laino Borgo, passa per il centro canoistico del Canoa Club Lao Pollino, per arrivare (dopo 5 artificiali) in località Piedi lo Borgo (sotto un ponte di ferro). Escludendo le briglie (o artificiali), che sono comunque facili da saltare sulla sponda, il tratto è facile e non richiede alte capacità tecniche in condizioni normali d'acqua. Difficoltà II WW in estate, III in inverno, indicato per i principianti.

Le gole del Lao (fino a c.da Campicello)
Le gole del Lao, per l'imponenza del paesaggio e le sue acque, rappresentano uno dei tratti più spettacolari e affascinanti non solo della Calabria, ma del Meridione. Premetto che la seguente descrizione è riferita ad un livello normale di acqua (30 cm al livello al ponte di ferro), e che il fiume, in seguito a piene o frane, potrebbe cambiare parte del suo percorso e, quindi, aumentare di difficoltà. L'imbarco è al ponte di ferro, in località Piedi lo Borgo di Laino Borgo. Proprio sotto il ponte abbiano un piccolo e facile salto. Poco più sotto il Lao riceve le acque di un'altro affluente, il Iannello, dove si può praticare agevolmente torrentismo e escursionismo. Le prime rapide sono di WW II/III. Proseguendo per circa 2 km il fiume comincia a restringersi e le sue pareti s'innalzano; oltre questo punto è impossibile tornare indietro (sono in pochi a conoscere i sentieri delle Gole). Dopo circa 200 m, superato un enorme masso (con degli alberi semi sommersi) un IMPRATICABILE ci sbarra la strada. É importante fermarsi prima e trasbordare, canoa (o raft) in braccia, sulla riva destra. Imbarcandoci subito dopo l'ostacolo, affronteremo una curva a sinistra di WW III, molto impegnativa con molta acqua. E' l'ingresso delle gole. Dopo circa 300 m, passiamo sotto il viadotto Italia. Qui un restringimento con 2 massi centrali rendono il passaggio impegnativo. Il fiume si restringe fino a 2 m, ma è facilmente attraversabile, anche in raft. Più sotto, dopo una facile rapida contornata da massi, si arriva ad un passaggio chiamato "Chiocciola". E' fatto da un masso enorme al centro del fiume, in corrispondenza di un restringimento delle gole. Sulla sponda sinistra è presente un masso su cui, con un po' di attenzione, si possono trasbordare raft e kayak. Tuttavia la chiocciola, di WW III+ è fattibile alla destra del masso, anche se consiglio di visionarla attentamente prima di eseguirla. Prestate particolare attenzione sopratutto alla parete destra (a nicchia), che potrebbe dare non pochi fastidi alla vostra pagaiata. Superata la chiocciola affronterete una lunga serie di rapide interessanti e divertenti, con un piccolo salto che, con maggiore acqua, può diventare un enorme buco. Proseguendo, si arriva in un punto molto suggestivo chiamato "il Fungo" (o cascata di Malomo). Qui una cascata sorgiva di un 20 m cade vicino una costruzione calcarea ricoperta di muschio. Il punto è l'ideale per una sosta e consente, sulla riva destra, un'agevole fermata sia per kayak che raft. Riprendendo la discesa fate molto attenzione al masso enorme davanti il fungo, su cui spinge un sifone (uno dei pochi) davvero pericoloso. Subito dopo potete osservare, sulla destra, un'altra cascata davvero interessante (detta cascata "du pirtusu"). Più a valle, dopo un lungo tratto di WW III/III+, si arriva ad un'altra rapida interessante, che si conclude in un curvone , al termine del quale, a seguito di una vecchia frana, si sono creati dei passaggi molti impegnativi. Il primo di essi è una "S" particolare, contraddistinta, anche nei periodi di secca, di una notevole velocità. Il passaggio è comunque trasbordabile sulla sponda destra, in caso non vogliate affrontarlo (obbligatorio il trasbordo per i raft). Subito dopo, a neanche 20 m, abbiamo un imbuto davvero impegnativo e pericoloso, di WW IV. Anch'esso è trasbordabile sulla destra. Qui tutte le acque del fiume confluiscono in un piccolo corridoio di 1 m circa, dalla pressione vertiginosa, il che lo rende impraticabile ai raft, e pericoloso per i kayak. Numerosi sono i canoisti (anche molto esperti) che hanno rischiato di farsi male in questo punto. Personalmente, consiglio vivamente il trasbordo, per cui è obbligatorio una buona sicura. Dal lato inferiore, tuttavia, la potenza dell'imbuto offre una corrente davvero invitante per rodeisti, playboater per provare looping e candele. Da qui in poi, fino a contrada Campicello, è un susseguirsi di rapide e rocce, di WW II/III, che pur non presentando notevoli difficoltà, offrono, come il resto del percorso nelle gole, numerosi candelai e onde divertenti. Qui finiscono le gole e si costeggia, per un lungo tratto una verde montagna. In genere ci si ferma prima di una piccola S, ma se vorreste affrontarla, dovrete scendere circa 250 m più a valle, sotto un ponte. Lì però lo sbarco sarà più difficoltoso, poiché la sponda di sbarco (quella destra) è pendente e frastagliata. Da qui finisce il tratto delle Gole del Lao si può proseguire verso Papasidero, fino ad arrivare a Scalea e alla foce del Lao.

!!!Importante!!! Se intendete seriamente affrontare il Lao, con qualsiasi mezzo, vi raccomando di fare prudenza e di andare con qualcuno che ci sia già andato, soprattutto in inverno. Se volete informazioni sul livello del fiume, su eventuali nuovi cambiamenti e ostacoli, o se più semplicemente volete una guida inviatemi una e-mail. Se volete fare il Lao (sia il tratto alto che le gole) in raft rivolgetevi al Canoa Club Lao Pollino, mandando una email o telefonandolo allo 098185735.

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