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Il Parco Floristella Resiste!
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AVVISO

SI RENDE NOTO CHE A CAUSA DELL’INCENDIO DEVASTANTE DEL LUGLIO SCORSO, TALUNE AREE DEL PARCO NON SONO STATE ANCORA MESSE IN TOTALE SICUREZZA E ALCUNI PERCORSI NON RISULTANO RIPRISTINATI. L'ACCESSO ALL'AREA DEI CALCHERONI, AD ESEMPIO, È POSSIBILE PERCORRENDO LA STRADA ESTERNA E NON PIÙ ATTRAVERSANDO IL PONTICELLO IN LEGNO, IN ATTO INTERDETTO ALL'UTILIZZO PER MOTIVI DI SICUREZZA. SI RACCOMANDA, INOLTRE, LA MASSIMA PRUDENZA IN CASO DI ACCESSO ALLE AREE BOSCATE E SI DECLINA FIN DA ORA QUALSIASI RESPONSABILITÀ PER EVENTUALI DANNI SUBITI DA PERSONE E/O COSE IN DIPENDENZA DELL’ACCESSO AL PARCO PER QUALSIVOGLIA MOTIVAZIONE.

Dalla Sede Legale, 27/03/2024

     IL DIRETTORE                                                              IL PRESIDENTE

          Dott. Giuseppe Notaro                                          Geom. Giuseppe Flavio Greco

 

 
Parco Minerario Floristella Grottacalda

Il Parco Minerario Floristella Grottacalda si estende su una vasta area situata sulla confluenza delle superstrade che collegano Enna, Valguarnera, Aidone e Piazza Armerina, ad una manciata di chilometri dagli svincoli autostradali di Mulinello ed Enna.

In un contesto paesaggistico pregevole, la zona del Parco forma un triangolo equilatero con, agli altri due vertici, il lago di Pergusa e la riserva faunistico-forestale della Ronza. Inoltre il sito minerario si colloca in un bacino che consente di usufruire di beni culturali ed ambientali d'interesse internazionale (la Villa Romana del Casale a Piazza Armerina e gli scavi archeologici di Morgantina ad Aidone).

Il Parco Minerario Floristella Grottacalda accorpa le due omonime miniere di zolfo dismesse, risultando uno dei  più espressivi insediamenti d'archeologia industriale esistenti nel sud d'Italia. Alla stregua di un grande museo a cielo aperto, il vasto complesso estrattivo fornisce una vera e propria "stratigrafia" delle diverse epoche e dei relativi sistemi e tecniche d'estrazione e di fusione dello zolfo. Ancora ben visibili e drammaticamente evocativi, appaiono i calcaroni (forni circolari per la fusione e separazione dello zolfo dal materiale inerte), le discenderie (cunicoli semiverticali utilizzati in epoca preindustriale per raggiungere il giacimento), i castelletti e gli impianti dei pozzi verticali (utilizzati in epoca recente per la discesa in sotterraneo), i forni Gill (sistema più moderno per la fusione dello zolfo).

Su un'altura si erge imponente il Palazzo Pennisi, antica residenza della famiglia proprietaria, che domina il complesso minerario di Floristella. La sontuosità del manufatto e la sua pregnanza architettonica, generano una sorta di contrasto con l'austerità del luogo, fornendo un'immediata e suggestiva immagine di ciò che doveva essere l'estremo divario sociale dell'epoca.

La particolare disposizione territoriale, la ricchezza di opportunità, la disponibilità già apprezzabile di servizi, rendono l'intera area eccezionalmente idonea all'escursionismo scolastico nelle forme più variegate: dalla gita di più giorni alla lezione all'aperto limitata al normale orario giornaliero delle scuole.

 

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