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BACI nella Storia della Letteratura

Tanti sono i baci che hanno lasciato un segno nella Storia della Letteratura, con descrizioni indimenticabili e che ad ogni lettura risultano più dolci e commoventi. Partendo dagli Eccelsi Poeti Latini, il testo più romantico che descrive il Bacio è di Catullo, che in “Dammi mille baci” fa sognare i "nostri" Iscritti:
“Dammi mille baci, poi altri cento, poi altri mille, poi ancora cento, poi senza fermarti altri mille, poi cento.
Infine, quando ne avremo dato a migliaia, mescoleremo il conto, per non sapere, o perché nessun malvagio possa invidiarci, scoprendo l’esistenza di così tanti baci”.

Un altro bacio famoso è quello tra Paolo e Francesca (foto) nel V canto dell’Inferno della Divina Commedia del Sommo Poeta Dante Alighieri:
“Quando leggemmo il disiato riso esser baciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi baciò tutto tremante".
Commovente e struggente è il “Bacio nel vento” di Pablo Neruda, per tutti coloro che in questa giornata amano ma non possono baciarsi, ci suggerisce di inviare un bacio al vento che sarà percepito da chi si ama:
“Ti manderò un bacio con il vento e so che lo sentirai, ti volterai senza vedermi ma io sarò li.
Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni”.

Invece, Malizioso e desiderato è il bacio descritto da Gabriele D’Annunzio nella poesia “La Boccuccia”:
“Suvvia, dammelo, dammelo. È come una piccola rosa. Dammelo un bacino, dammelo, Cannetella!
Dammelo e pigliatelo un bacio piccolino”.

Frasi d'Autore, ottime da dedicare a chi si ama, proprio per la Giornata Mondiale del Bacio.

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